Il decreto Destinazione Italia è divenuto Legge n. 9 del 21 febbraio 2014, confermando sia i Voucher ICT da 10mila euro sia il credito d’imposta da 20mila euro.
Le misure verranno sostenute da fondi nazionali, disponibili prima di quelli europei, con decreto del Ministro dell’Economia di concerto con Coesione territoriale, Affari Regionali e Sviluppo Economico.
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Voucher, 10.000 euro: spese ammissibili
I voucher sono per un massimo di 100 milioni di euro a livello nazionale, per PMI che acquistano “software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell’efficienza aziendale, lo sviluppo di soluzioni di e-commerce, la connettività a banda larga e ultralarga” (compresa quella satellitare). “I voucher potranno altresì finanziare la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle suddette piccole e medie imprese”.
Credito d’imposta, 20.000 euro: interventi agevolati
Il credito d’imposta è riconosciuto a PMI o consorzi di PMI che fanno interventi su reti fisse o mobili volti a garantire connessioni da 30 Megabit in su. Il credito è pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, fino a un valore massimo di 20mila euro e nella misura massima complessiva di 50 milioni di euro a valere sulla proposta nazionale relativa alla programmazione 2014-2020. È prevedibile che il credito servirà a incentivare le PMI che chiederanno di portare banda ultralarga in fibra ottica agli operatori, ossia per interventi infrastrutturali e non per abbonamenti a servizi banda larga come per i voucher.
Internazionalizzazione
Destinazione Italia incrementa di 22,594 milioni di euro, per il 2014, il Fondo per la promozione degli scambi e l’internazionalizzazione delle imprese
Si stabilisce che questa dotazione aggiuntiva deve essere destinata “con particolare attenzione alle piccole e medie imprese”.
«Sarà l’ICE (l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) a stabilire i programmi – condivisi con il ministero – per l’utilizzo di questi fondi. E tra i programmi potrebbe rientrare anche l’e-commerce, per esempio per il Turismo», spiega Giuseppe Tripoli, capo dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione presso Sviluppo Economico.
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FONTE: PMI.it
AGGIORNAMENTO 30/09/2014
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