Sabato 18 febbraio abbiamo partecipato al “World Information Architecture Day” di Verona: un evento dedicato al mondo dell’architettura dell’informazione, che si svolgeva in contemporanea mondiale in 58 città, in 24 paesi diversi.
Il tema di quest’anno era: Information Strategy and Structure. Il focus degli interventi era sulla gestione dell’informazione. Tutte le organizzazioni, di qualsiasi natura e tipo, hanno infatti la necessità di strutturare e gestire un’enorme quantità di informazioni. Queste devono essere il più possibile accessibili, comprensibili ed utilizzabili. Gli interventi dei relatori hanno affrontato questa problematica sotto diversi punti di vista.
Design anticipatorio e feed forward
Tra tutti, l’intervento più suggestivo è stato quello di Cosimo Accoto: “Verso una nuova architettura dell’informazione (anticipata)”. Il relatore ha discusso del concetto di feed-forward e del design anticipatorio. Si è partiti dal video di un incidente automobilistico, dove la protagonista era un’automobile Tesla. Nel video si è visto che l’auto è stata in grado di prevedere un incidente ancora prima che accadesse. In più, una volta previsto il possibile incidente, l’auto ha iniziato a rallentare da sola: in sostanza l’incidente non è mai avvenuto. A questo punto ci si è posti il problema del livello attuale dell’informazione: la fruizione è dal futuro al presente, non più dal passato al presente. Vivremo disegnati dal futuro e non più guidati dal passato.
L’evoluzione dell’architettura dell’informazione si sta muovendo dallo schermo al mondo.
Questo innesca il design anticipatorio, dove non solo è importante la componente di riduzione delle informazioni non necessarie, ma si deve guardare anche a un’altra dimensione, ovvero quella della riduzione dell’incertezza, il feed-forward.
I robot e le persone
Un altro intervento di rilievo è stato quello di Luca Mascaro con “L’informazione, il robot e la persona”. Il relatore ha toccato diversi punti interessanti che prevedono l’interazione tra uomo/macchina. Un mondo in cui viene cambiato radicalmente il modo di affrontare i problemi, dove l’essere umano, che non ama il controllo delle macchine, deve riuscire a riconoscere il valore dei risultati ottenuti dal robot e ad averne fiducia.
Zombie digitali?
Alberta Soranzo ha affrontato la problematica degli “zombie digitali”. Soranzo ha evidenziato che non esiste attualmente uno standard di organizzazione dell’informazione che permetta di spegnere tutti i nostri account dopo la scomparsa fisica della persona.
Solo ora le più importanti aziende hanno iniziato a pensare a metodi per poter gestire le chiusure degli account. Per questo ormai è fondamentale ricordarsi di progettare l’off-boarding (ovvero la fine di un account) per evitare una massa di persone digitali non più esistenti.
L’importanza di definire una struttura informativa
Per finire, il WIAD ha trattato in modo non convenzionale alcuni aspetti rilevanti dell’architettura dell’informazione, sottolineando che la necessità di definire una strategia e una struttura informativa non riguarda solo le imprese, ma è parte integrante della vita di ogni giorno.
Per approfondire, il consiglio è di visitare il sito ufficiale, dove sono disponibili altre informazioni e le slide: www.wiadveronatrento.it