Facciamo un bel video virale che faccia il botto.
Sembra facile, ma numerosi sono i fattori che determinano il successo o meno di un video quale arma di istruzione di massa.
In primis le collaudate 4 S della poetica dei video virali più riusciti: sesso, splatter, sadismo e stronzate (garantite, forse la miglior evoluzione delle 4 P del marketing).
Questa infografica è significativa per due aspetti: l’audience e la durata.
Il primo dato interessante è che ben il 63% delle visualizzazioni è fatto da donne.
Un dato che sbilancia parecchio, siamo quasi ai 2/3.
Per quanto riguarda la durata ci viene mostrato come:
- una “video pillola” di 15 secondi
è più efficace di un video da tra i 16 e i 60 secondi, - un video sempre tra i 16 e i 60 secondi
è meno efficace di uno sopra i 60 secondi.
Sembra proprio che il video debba essere o molto corto o abbastanza lungo (non supererei comunque i 3 minuti).
Ecco la grafica:
Sempre da un’altra infografica (di EBuzzing, tratta dal libro “Viral Video. Content is the King Distribution is the Queen” di Dario Caiazzo, Andrea Febbraio e Umberto Lisiero) possiamo vedere come il successo “virale” di un video sia dato certo dai contenuti, ma anche dalla distribuzione.
Distribuzione che è pesantemente affidata alle piattaforme social.
Anche nella precedente infografica emergeva che il luogo dove sembra che i video funzionino bene sia Facebook.
Ma non è tutto: c’è un tipping point.
Una massa critica da raggiungere entro un determinato lasso di tempo perchè il video esploda e diventi virale:
350.000 visualizzazioni entro le prime 24 ore!
E ora, buon girato a tutti.