Verso il Reputation Management

In occasione del corso SEO web marketing experience di Madri (con il suo picco durante la tavola rotonda) si è parlato del tema “Reputation Management”, che oltre ad essere di moda (se ne era parlato anche al WAS 2009) è anche quello che in prospettiva viene considerato il futuro prossimo del web marketing.

In attesa che il web semantico cominci a cristallizzarsi in forme più chiare è di fatto la reputazione online l’argomento di discussione preferito da aziende ed agenzie.

Il perché è presto detto: nel villaggio globale il paese è piccolo e la gente mormora
Stiamo tornando da dove eravamo partiti, al paesello dove tutti conoscono tutti e sanno tutto.
Quindi, come fa in questo paese il pizzicagnolo a fregare il suo compaesano che lo conosce mooolto bene e che poi racconta a tutti gli altri come ci ha provato a fare il furbo?    

I social network sono la parte evidente di quello che sta accadendo, le aziende già lo intuiscono e le agenzie si stanno attrezzando col cosiddetto “social marketing” al “reputation management“.

La reputazione sarà il pilastro su cui si baserà la credibilità dell’offerta di una qualunque azienda, lo è sempre stata, ma in un mondo connesso dove il chiacchierio è globale e istantaneo un errore di presunzione costa caro e diventano vitali valori come condivisione e trasparenza.  

A tal proposito cito due esempi:

  • La3 che partecipa alle conversazioni (ufficialmente?) per dare di fatto assistenza in tempo reale in una discussione, una leggera critica che poteva montare diversamente (tra l’altro del grande[mini]Diegoli… ciao… )  
  • Accenture che interviene per chiarire alcune discussioni del tipo “mi hanno detto, ho sentito …” che stavano prendendo una “brutta piega” sul forum di Hardware Upgrade (che ha istituito appositamente la figura del “Portavoce Ufficiale” per tutte le aziende, complimenti Davide…) 

Ciò che accomuna l’atteggiamento di queste aziende è la volontà di partecipare (nel secondo c’era anche un pò di strizza…), di scendere in campo senza tante storie ed in modo trasparente per ascoltare e parlare con gli altri: non clienti, ma interlocutori.

Questo fa la differenza e se volete chiamatelo pure reputation management.

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