Rapid Prototyping in pratica

Sabato 17 settembre si è tenuto uno dei workshop dello UX Book Club di Brescia, questa volta dedicato al Rapid prototyping, tenuto da Raffaele Boiano. Rapid prototyping ovvero la concreta applicazione della prototipazione. Progettare prodotti, applicazioni, siti web e servizi interattivi è infatti un processo dinamico, di cui la prototipazione è un elemento fondamentale. Permette di esplorare nuove idee, valutare diverse scelte e compiere test di usabilità, ma mantenendo sempre il focus sulle esigenze dell’utente.

Quando possiamo usufruire di un prototipo?

Nelle fasi del processo lavorativo ci sono diversi momenti in cui è possibile usufruire di un prototipo. Ad esempio, un prototipo è utile nella fase di ricerca utenti, nella progettazione, nella validazione e nei feedback. Un solo prototipo però non può assolvere tutti questi compiti simultaneamente: ne servirà più d’uno per soddisfare le nostre esigenze.
Ogni prototipo avrà un proprio obiettivo, il focus cambierà in base agli obiettivi posti, come presentare un nuovo design oppure introdurre una nuova funzionalità.

Perché il prototipo è necessario?

Perché serve per iniziare ad affrontare i problemi che derivano dal progetto. La sua costruzione aiuta il progettista ad affinare le idee trovando nuove soluzioni per migliorare il proprio lavoro. La prototipazione serve anche a migliorare e possibilmente facilitare il processo di comprensione tra progettisti e cliente.

Prototyping

Come si progetta un prototipo?

Il punto di partenza è sempre lo scenario, dove si rappresenta una storia plausibile. Il focus della nostra storia è dato da una persona colta in una determinata situazione, ovvero mentre utilizza il nostro prodotto/servizio.  Dopodiché attraverso la Journey Map del lavoro vengono fissati gli step evolutivi del progetto, sottolineando dei “touchpoint” che saranno scelti per sviluppare un prototipo.

In base al tipo di lavoro da eseguire si valuterà il tipo di prototipo da proporre di volta in volta. Esistono diversi percorsi da seguire per creare un prototipo: si possono creare prototipi fisici (di oggetti o di ambienti), cartacei, digitali (tramite l’utilizzo di programmi o tool) tutti da valutare in base al livello di fedeltà da raggiungere, tenendo conto anche del tempo e delle risorse a disposizione per il progetto.

Qual è l’obiettivo della prototipazione?

L’obiettivo principale è la raccolta dei feedback, da ottenere creando una “feedback trap”  basata su questi punti:

  1. Cosa funziona?
  2. Cosa non funziona?
  3. Ispirazioni derivanti dai commenti
  4. Domande derivanti dai commenti

Tramite dei test effettuati su utenti di vario genere, scelti valutando il target del progetto, vengono  raccolti i feedback che una volta riletti e compresi a pieno dal progettista diventano la base per realizzare un prototipo migliorato.

Durante il workshop ci siamo divisi in piccoli gruppi e con l’aiuto di Raffaele abbiamo sperimentato in prima persona il rapid prototyping, lavorando su un ipotetico servizio/prodotto. Ogni gruppo sceglieva un’idea di servizio e la sviluppava man mano, seguendo ogni punto del programma:

  1. Compilare il “Journey Mapping” utilizzata per comprendere quale parte del progetto prototipare
  2. Prototipare
  3. Provare il prototipo all’interno del gruppo
  4. Preparare la “feedback trap” (In questo caso abbiamo utilizzato la forma base descritta in precendenza)
  5. Raccolta dei feedback
  6. Rielaborare l’idea e il prototipo in base ai feedback ottenuti
Rapid Prototyping Workshop

Durante il workshop è emerso in maniera chiara l’importanza del processo di prototipazione, specialmente quando si vuole realizzare la progettazione di servizi flessibili. Implementare il rapid prototyping nel nostro lavoro consente di pensare e creare un’esperienza che incrementi l’usabilità e l’accessibilità del prodotto da realizzare.

* UPDATE 23.12.2016

Ecco gli argomenti del ciclo workshop 2015/2016 UXbookLAB*:

Un bel percorso per crescere insieme.

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