È di pochi giorni fà l’annuncio, il 28 luglio 2015 è nata la Dichiarazione dei diritti di Internet.
Non è la prima “carta dei diritti” della rete, ma è la prima volta che un Parlamento lo fa e produce una carta di spirito costituzionale.
Composta di 14 articoli, la Carta (sarebbe più corretto Dichiarazione), al pari delle grandi Costituzioni – dalla Magna Charta Libertatum alla Costituzione Italiana -, vuole offrire un insieme di alti principi e valori piuttosto che norme di legge da applicare secondo giurisprudenza, traendo ispirazione dalle Dichiarazioni universali dei diritti che sono fondate sul rispetto della dignità, della libertà, dell’eguaglianza e della diversità di ogni persona.
Nello specifico ecco i temi trattati dai 14 articoli:
Art. 1. (Riconoscimento e garanzia dei diritti).
Art. 2. (Diritto di accesso).
Art. 3. (Diritto alla conoscenza e all’educazione in rete).
Art. 4. (Neutralità della rete).
Art. 5. (Tutela dei dati personali).
Art. 6. (Diritto all’autodeterminazione informativa).
Art. 7. (Diritto all’inviolabilità dei sistemi, dei dispositivi e domicili informatici).
Art. 8. (Trattamenti automatizzati).
Art. 9. (Diritto all’identità).
Art. 10. (Protezione dell’anonimato).
Art. 11. (Diritto all’oblio).
Art. 12. (Diritti e garanzie delle persone sulle piattaforme).
Art. 13. (Sicurezza in rete).
Art. 14. (Governo della rete).
Per una lettura approfondita Dichiarazione dei diritti di Internet [PDF].
Ora la Carta, da “dichiarazione” dovrà farsi strada fino alla Costituzione.
Ne frattempo diventerà una mozione unitaria di tutti i gruppi parlamentari e proverà ad impegnare il Governo a promuovere la Carta in tutte le sedi anche nelle scuole con il coinvolgimento del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica.
Come primo passo verrà presentata in Brasile all’Internet Governance Forum di novembre e in tutte le altre inziative che si occuperanno degli stessi temi.